"Scrivo come so scrivere, dipingo come so dipingere, penso come so pensare": sta qui, forse, in questa affermazione, in questa dichiarazione d'intenti scarna, sincera, spontanea, convinta, il cuore pulsante e generoso di un fare artistico che non è solo far pittorico, ma una quotidiana continua raccolta di pensieri, scritti, immagini, materiali che danno vita ad un luogo della mente e un laboratorio creativo affollato di ingredienti. Una ricerca accompagnata e scandita da parole chiave in movimento: ossigeno, il bisogno di irrorare la testa, di liberarla a volo; memoria per non smarrire, per conservare e consolidare l'oggi; trappola, il sentirsi costretto in un guscio di vita ma anche la capacità di trovare sempre delle vie di fuga; viaggio, il bisogno d'avventura, di un altrove, ma anche il ritorno; sbarco, la scoperta di nuove isole, dentro e fuori, l'approdo a un Faro-Padre che è nostalgia ma anche luce nella notte e guida ad affrontare nuove rotte e sfide... Muoversi, sempre, nel quotidiano che ti circonda, con curiosità e disponibilità; osservare, afferrare e pensare e col pensiero dipingere, disegnare, costruire, scrivere. La scrittura, il bisogno di fissare sulla tela o la carta un alfabeto che Massimo sfoga nei suoi più recenti coraggiosi (e un po' provocatori) lavori. Lasciati da parte gli effetti cromatici, quella pittura composita, ritmica, mosaicale fatta di tasselli e fotogrammi di più elementi narrativi che aveva caratterizzato le sue ultime opere, oggi libera sulla tela le parole, le fa protagoniste, lascia scorrere senza filtri i suoi pensieri, considerazioni, motti, altrui esternazioni, si fa "graffittaro" utilizzando la tela come un muro dove scrivere, colorare, disegnare, incollare, riprendendo e rimettendo in scena anche alcuni dei suoi soggetti preferiti: gli omini e le donnine danzanti, saltellanti, gesticolanti, le navi, le barche, l'acqua… C'è, in questi lavori, una sorta di voglia di ritorno all'infanzia, alla libertà senza freni, alla schiettezza senza fronzoli, un primitivismo con il quale comunicare pezzi della sua storia e uno sguardo onnivoro sull'esterno che si nutre di pittura, musica, cinema, giornali, della necessità di conoscere, di imparare, di arricchire il suo vocabolario rapportandosi anche con il sapere artigiano. Una celebrazione della manualità e di una possibile condivisione del fare che prende forma in alcuni esperimenti, come una struttura di legno-vetro, quasi una piccola installazione-scultura che è "piacere materico" anche il quel foglio di carta passato attraverso i tasti e il rullo di una stagionata (ma funzionante) "Lettera 25" dell'Olivetti... Pensieri e cose, sentimenti e oggetti, l'intimo ed il mondo esterno: un moto incessante ed appassionato che Massimo vive tutti i giorni nei suoi diari, contenitori-scatole di scritti, note, appunti, disegni, schizzi, lettere, cartoline, biglietti, scontrini; frammenti di eventi, incontri, amicizie, tracce da trattenere, ricomporre e ricollocare. In tutto questo imprevedibile andar anarchico, in questo ansioso transitare dentro e fuori si avverte una sorta di malinconia che però, grazie all'arte del respiro, si tramuta in gioia scomposta, selvaggia, in gesto liberatorio, reiterato, insofferente, che nelle ultime opere si fa più evidente... Un ragazzino entusiasta dagli occhi e dai pensieri azzurri che prova a liberarsi dagli obblighi della (bella) pittura per provare il piacere goloso della comunicazione murale, della gestualità del gessetto d'un tempo, prima dell'avvento delle raffiche di bomboletta, alla ricerca di una naivitè perduta con l'esperienza ma conservata incantucciata dentro, pronta ad uscire allo scoperto in una scritta, una forma grezza, un volto abbozzato, una foto "sporcata". Anche questa può essere un'isola dove metter piede, dove rintanarsi con i propri pensieri e ritrovare un vecchio bottone e, più in là, una bottega di sarto, una barca ormeggiata, un Bonnard e tanta acqua salata. E sognare, sempre, magari un capanno da meditazione ben nascosto in una laguna segreta e pacifica...
Emanuele Horodniceanu
Venezia, febbraio 2014